Orvieto 9 giugno 2021
Ai Soci e alle Socie dell’Associazione “Il Filo di Eloisa”
Loro sedi
Oggetto: Convocazione assemblea annuale Socie e Soci
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Orvieto 9 giugno 2021
Ai Soci e alle Socie dell’Associazione “Il Filo di Eloisa”
Loro sedi
Oggetto: Convocazione assemblea annuale Socie e Soci
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In un video Ornella Cioni ricorda il 25 aprile attraverso la figura di Carla Capponi e le tante fiancheggiatrici della lotta armata che hanno partecipato alla lotta di Liberazione
L’Associazione “Il Filo di Eloisa” di Orvieto è impegnata fin dalla sua nascita a valorizzare e restituire alla memoria collettiva le figure di quelle donne che a vari livelli hanno lottato, spesso rischiando la loro giovane vita, contro la sopraffazione della libertà e dei diritti, dando un contributo sostanziale alla Resistenza e all’affermarsi della democrazia. L’esercizio di questa memoria storica è stato paziente e minuzioso da parte delle studiose, perché “dopo la fine della guerra, a partire dal 1948, c’è stato una specie di silenzio generale sulla resistenza femminile”, come afferma la storica Simona Lunadei, autrice di molti testi sull’argomento tra cui Storia e memoria. Le lotte delle donne dalla liberazione agli anni 80.
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di Ornella Cioni e Loretta Fuccello
In questo particolare 8 marzo 2021, in assenza di eventi pubblici, l’associazione Il Filo di Eloisa, associazione culturale di donne presente a Orvieto dal 2007, non rinuncia al compito di diffondere la cultura delle donne e la loro presenza nella storia, sottratta spesso alla memoria e alla conoscenza.
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In occasione dell’8 marzo vogliamo ricordare Lucia Motti, sindacalista, docente e storica delle donne scomparsa il 1° dicembre del 2020, anche attraverso un libro da lei curato, che dà modo di ricordare un’altra donna: Rita Majerotti, maestra e militante politica con una profonda coscienza della condizione delle donne. Nel video Ornella Cioni traccia, attraverso il lavoro di Lucia Motti, un breve profilo di Rita Majerotti
di Ornella Cioni
In occasione dell’8 marzo vogliamo rendere omaggio alla figura di Lucia Motti, sindacalista, docente e storica delle donne, scomparsa il 1° dicembre del 2020 attraverso la rilettura di un libro da lei curato, che ci dà modo di ricordare anche un’altra donna: Rita Majerotti, maestra e militante politica con una profonda coscienza della condizione delle donne.
Il testo Rita Majerotti. Il romanzo di una maestra, a cura di Lucia Motti, 1995, ripropone lo scritto autobiografico che era stato pubblicato a puntate, col titolo di Pagine di vita, su “La Difesa delle Lavoratrici” tra il 1913 e il 1915 e alcuni scritti politici della Majerotti.
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Quest’estate, in quel breve intervallo che il virus ci ha concesso, abbiamo potuto assistere, in un grazioso giardino di un locale pubblico di Bagnoregio, all’interessante presentazione del libro di Sara Del Bello Esperienza, politica e antropologia in Maria Zambrano: la centralità della persona, Mimesis 2017. L’autrice ha illustrato il contesto storico sociale in cui sono maturate le peculiarità metodologiche e l’opera complessiva della filosofa spagnola. Ha lanciato inoltre molti suggestivi spunti di riflessione circa la sua visione politica centrata su una dimensione democratica e gli aspetti anticipatori del pensiero della differenza sessuale nel lavoro di Zambrano.
Alla fine dell’incontro ci siamo congedate dall’autrice concordando il proposito di organizzare presto ad Orvieto una presentazione del libro curata dal Filo di Eloisa. In attesa che le circostanze migliorino in modo di poter dare seguito a quel proposito, Sara Del Bello ci ha gentilmente inviato una breve sinossi del libro, che volentieri, di seguito, vi proponiamo.
L’associazione Il filo di Eloisa, in questo 2020 che a causa del lockdown ha visto un appesantirsi delle condizioni di vita materiale delle donne e un aggravarsi di episodi di violenza domestica, in occasione della “Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne” ha voluto allargare lo sguardo anche alla situazione globale, dove si moltiplicano le violenze estreme contro le donne a livello politico e istituzionale sia in situazioni di pace sia in situazioni di guerra. Si ricordano dunque donne vittime dello stupro di guerra come quelle yazide, e giornaliste, avvocate e attiviste per la parità di genere e per i diritti umani uccise o perseguitate per la loro azione: da Nadia Murad Basee a Hevrin Khalaf, Nuncan Baysal, Daphne Caruana Galizia, Viktoria Marinova, Shirin Ebadi, Nasrin Sotoudeh. Voci Ornella Cioni e Loretta Fuccello, realizzazione video Laura Ricci.
Dal 23 ottobre al 5 dicembre iniziative per ricordarlo nel rispetto delle misure Covid. Il filo di Eloisa partecipa con “Le bambine di Gianni Rodari nel suo progetto educativo di uguaglianza e libertà”. Riflessioni e letture a partire dal saggio “Una ‘savia bambina’, Gianni Rodari e i modelli femminili” di Marzia Camarda . Luogo e data da definire.
Sabato 29 agosto alle ore 18 a Orvieto nel borgo di Rocca Ripesena
Emerge delicato e ambiguamente riflesso il ritratto di “Donna allo specchio” di Berthe Morisot dal verde della copertina dell’ultimo volume curato dal Filo di Eloisa.
Voci allo specchio è il titolo della pubblicazione, frutto del quinto concorso indetto dall’associazione nata in memoria di Eloisa Manciati, con la finalità di stimolare e valorizzare la cultura e la creatività delle donne.
La giuria, composta dal direttivo dell’associazione e presieduta dalla sceneggiatrice e scrittrice Chiara Atalanta Ridolfi, ha selezionato diciotto monologhi, ciascuno dei quali pronunciato, come chiedeva il bando, da “una personaggia della storia, della letteratura o della contemporaneità” che ponesse all’attenzione “una propria verità, una propria versione dei fatti, una propria visione del mondo a partire dal suo vissuto e mettendo a fuoco una tematica per lei rilevante”.
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