Iniziativa su Alba de Céspedes, una scrittrice da riscoprire

In occasione delle iniziative relative alla Giornata internazionale della donna dell’8 marzo, l’associazione Il filo di Eloisa invita a partecipare a un’iniziativa su Alba de Céspedes, che si svolgerà mercoledì 13 marzo 2024 alle ore 16:00 presso la Nuova Biblioteca Pubblica Luigi Fumi di Orvieto.
L’incontro, a cura del gruppo di lettura del Filo di Eloisa, prevede un intervento introduttivo di Ornella Cioni e una discussione sull’opera della scrittrice a partire dal suo libro Quaderno proibito. Saranno molto graditi eventuali interventi da parte del pubblico presente.

Dallo scorso anno si è costituito, a cura dell’Associazione, un gruppo di lettura che si riunisce mensilmente nella saletta della Sezione di genere dedicata a Eloisa Manciati per leggere, analizzare, discutere opere di donne scrittrici. Per il mese di marzo il gruppo si è dato il compito di leggere il romanzo di Alba de Céspedes  Quaderno proibito (1952) e si apre alla discussione con quante/i vorranno partecipare e scambiare suggestioni e punti di vista sull’autrice e la sua opera.

Alba de Céspedes, di origini italo-cubane, nata a Roma nel 1911 e morta a Parigi nel 1997, è autrice di romanzi come Nessuno torna indietro, Dalla parte di lei, Quaderno proibito, Il rimorso, Nel buio della notte, che hanno avuto grande successo e risonanza al momento della loro uscita. De Céspedes è una delle scrittrici dimenticate del Novecento, che però in questi ultimi anni è stata posta di nuovo all’attenzione dal lavoro di recupero di giovani studiose e anche dalla ripubblicazione delle sue opere a cura di Mondadori, sua storica casa editrice.
Scrittrice di formazione cosmopolita, le sue lingue erano l’italiano, il francese e lo spagnolo. Ha preso parte alla Resistenza con le sue trasmissioni clandestine dalla radio organizzata dall’Ufficio stampa del Comando supremo degli Alleati a Bari, dove partecipava alla trasmissione “L’Italia in armi” con lo pseudonimo di Clorinda. Già nel 1944 fondò la rivista Mercurio, che curò con passione per quattro anni con il proposito di rinnovare e rilanciare la cultura italiana nel dopoguerra, grazie anche al contributo di prestigiosi intellettuali dell’epoca che collaborarono alla rivista. Fu una vera protagonista della cultura degli anni Cinquanta e Sessanta anche attraverso il celebre salotto che animava nella sua casa romana e in cui riceveva scrittori di fama internazionale.

In una intervista rilasciata alla rivista Leggendaria, Michela Monferrini, autrice di un recentissimo romanzo biografico sulla scrittrice, ha detto di lei: “Il suo sguardo di donna e di scrittrice è sempre stato rivolto […] al mondo interiore e sociale delle donne: che fossero bambine o ragazze o donne o madri, che fossero o meno in difficoltà economica, che fossero o meno già emancipate. E questo è anche il motivo per cui siamo tornate a leggerla con grande attenzione: questo suo sguardo anziché soccombere al tempo, ha trovato nel mondo di oggi nuove istanze femministe che lo hanno reso attuale, aiutato certo da uno stile che non appare quasi mai invecchiato”.

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