Esperienza, politica e antropologia in María Zambrano. Una sinossi dell’interessante volume di Sara Del Bello

Quest’estate, in quel breve intervallo che il virus ci ha concesso, abbiamo potuto assistere, in un grazioso giardino di un locale pubblico di Bagnoregio, all’interessante presentazione del libro di Sara Del Bello Esperienza, politica e antropologia in Maria Zambrano: la centralità della persona, Mimesis 2017. L’autrice ha illustrato il contesto storico sociale in cui sono maturate le peculiarità metodologiche e l’opera complessiva della filosofa spagnola. Ha lanciato inoltre molti suggestivi spunti di riflessione circa la sua visione politica centrata su una dimensione democratica e gli aspetti anticipatori del pensiero della differenza sessuale nel lavoro di Zambrano.
Alla fine dell’incontro ci siamo congedate dall’autrice concordando il proposito di organizzare presto ad Orvieto una presentazione del libro curata dal Filo di Eloisa. In attesa che le circostanze migliorino in modo di poter dare seguito a quel proposito, Sara Del Bello ci ha gentilmente inviato una breve sinossi del libro, che volentieri, di seguito, vi proponiamo.


<< Esperienza, politica e antropologia in María Zambrano: la centralità della persona (Del Bello S., Mimesis, Milano 2017) si apre con una prefazione di Francesca Brezzi, attraversa i nodi fondamentali del pensiero zambraniano: il dato esperienziale, il punto di vista antropologico e la prospettiva storico-politica. Il saggio è il frutto di un lungo percorso di ricerca condotto tra la Spagna e l’Italia, a stretto contatto con i principali istituti dedicati al pensiero zambraniano: il “Seminario Permanente María Zambrano” presso la Universitat de Barcelona e la “Fundación María Zambrano” a Vélez – Málaga.
Presentato in diverse occasioni tra il 2018 e il 2020 – tra queste si segnalano in particolare l’Istituto Cervantes di Roma, la Fondazione Circolo Lettori di Torino, la libreria Tuba Bazar di Roma e la trasmissione radiofonica “Uomini e profeti” su RAI Radio Tre – invita lettrici e lettori a entrare a far parte di un vissuto, quello di María Zambrano, esplorandone, pagina dopo pagina, il pensiero che lo accompagna.

Muovendo dal contesto storico-sociale in cui si trova a vivere e radicalmente condizionata dall’elemento esperienziale, Zambrano delinea un filosofare che sia viva espressione dell’incontro tra la dimensione speculativa e l’elemento vitale, a suo giudizio indispensabile per comprendere profondamente l’essenza umana. Senza intaccare quella circolarità a-metodica, propria del suo pensiero, Esperienza, politica e antropologia in María Zambrano riesce a fornire una visione chiara, capace di recuperare i differenti tasselli di un’articolata riflessione che attraversa buona parte del ‘900 e che coincide con gli anni di vita dell’intellettuale andalusa. Anni profondamente segnati dall’esilio, aspetto quest’ultimo che viene esplorato con cura all’interno dal saggio, lasciandone emergere una duplicità di significati – apparentemente ambivalenti – rivelativi a un’esperienza che lo rende assimilabile a un viaggio iniziatico, politico ed esistenziale al tempo stesso. Non solo, ma lo sguardo da esule è anche quello che accompagna buona parte della riflessione speculativa zambraniana. Così il suo contributo filosofico, che si caratterizza per una profonda matrice politica – come sottolineato in questo volume – acquisisce ancora più profondità se letto attraverso il filtro di chi conosce la condizione del non-luogo, dello sradicamento forzato dalla propria terra.

La visione politica di Zambrano, inoltre, è pienamente incarnata dalle sue mujeres, che diventano l’espressione di un punto di vista altro rispetto a quello da sempre egemonicamente declinato al maschile. Numerosi sono infatti, all’interno della sua filosofia, gli aspetti anticipatori del pensiero della differenza sessuale, i quali prendono forma sia attraverso la scelta di ricorrere a figure femminili per dare voce alle proprie idee, sia attraverso pagine di intensa analisi politico-sociale sulla condizione della donna spagnola del suo tempo. Anche a questo aspetto viene dedicata particolare attenzione in Esperienza, politica e antropologia in María Zambrano. Centrale in questo senso la figura di Antigone – oggetto di un intero capitolo del presente saggio – epitome della visione filosofico-politica zambraniana; emblema del proprio universo antropologico; aurora della coscienza umana di cui porta con sé luci e ombre, quei chiaroscuri che sono altresì costitutivi della filosofia di María Zambrano, perché radicati in ogni vissuto umano.

Una visione politica che trova, infine, il suo fulcro nell’idea di persona – non a caso presente nel sottotitolo del saggio: La centralità della persona – punto di contatto tra interiorità ed esteriorità, a cui il presente testo riserva una accurata analisi, ricercandone non solo il significato che essa trova nella filosofia zambraniana, ma tracciandone al tempo stesso punti di contatto e differenze rispetto ad altri pensatori di cui si può sentire eco in Zambrano. E la persona è il nodo che consente di dare forma al concetto di democrazia che la filosofa spagnola racconta con speranza e nostalgia. Come scrive l’autrice di Esperienza, politica e antropologia in María Zambrano, «la filosofa sceglie, infatti, di farsi carico della sua storia – spagnola ed europea al tempo stesso – mossa dalla convinzione del ruolo necessario della coscienza e della responsabilità umane – tanto individuali quanto collettive – ai fini della costruzione di uno spazio politico-sociale effettivamente democratico».

Partendo così da un excursus storico-sociale nell’Europa contemporanea a Zambrano, fino ad arrivare anche all’elemento del linguaggio poetico e toccando i nodi focali della sua esperienza filosofico-esistenziale, questo saggio ne attraversa le radici più profonde. Traccia un percorso articolato intorno ai temi della responsabilità, della coscienza, dell’auto-coscienza, della relazionalità, dell’alterità e dell’accoglimento della realtà, così da giungere alla comprensione di quella dimensione democratica e dunque umana, tanto cara all’intellettuale andalusa.
Ruotando intorno al concetto cardine di persona, all’interno di un orizzonte intellettuale, in parte di tipo esistenziale, in parte di carattere cristiano, l’umano costituisce così l’elemento di fondo del filosofare zambraniano. E il sentire originario, el saber del alma, las entrañas, la razón poética, i chiaroscuri ne rappresentano i suoi tratti distintivi.>>

Esperienza, politica e antropologia in María Zambrano. La centralità della persona
Mimesis, 2018
Euro 24,00

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