Con Melita Richter “Il filo di Eloisa” propone “Libri migranti, ovvero i libri delle nostre vite”

Il ciclo di incontri SPIRAGLI, organizzato a Orvieto da Il filo di Eloisa – Associazione Culturale Eloisa Manciati in collaborazione con le associazioni Lettori Portatili e L’albero di Antonia, conclude la terza edizione della rassegna primaverile 2018 con un interessante e attuale incontro sul senso e il significato dei libri nelle proprie vite e nelle esperienze di migrazione. L’iniziativa, dal titolo “Libri migranti, ovvero i libri delle nostre vite”, si terrà nell’ospitale cornice del Caffè Montanucci, allietata dalla condivisione amichevole dell’universale rito del tè, alle ore 17,00 di giovedì 12 aprile. Ospite d’onore sarà Melita Richter, sociologa, saggista, mediatrice culturale, docente alla facoltà di Lettere e filosofia dell’Università di Trieste, curatrice di Libri migranti, Cosmo Iannone Editore. L’incontro, coordinato da Laura Ricci, si avvarrà, per la lettura di alcuni brani del libro, delle lettrici Olimpia Cesaroni, Ornella Cioni, Loretta Fuccello e Celeste Pierantoni dell’Associazione Lettori Portatili.

Il volume curato da Melita Richter raccoglie, in piccoli saggi di suggestiva scrittura, le voci e le esperienze di uomini e donne di molteplici nazionalità che a vario titolo hanno a che fare con i libri (scrittori, scrittrici, traduttrici, bibliotecarie, illustratori, musicisti) e che hanno attraversato esperienze plurime di migrazione (alcune desiderate, altre imposte) in merito al significato che i libri hanno avuto nelle loro vite, e al ruolo che letterature e lingue nuove e di appartenenza hanno giocato tra poli e mutamenti diversi.

Quali sono i libri che hanno accompagnato la nostra vita? Quali letture sono state importanti nei momenti di cambiamento, svolta, rinascita emotiva tra una fase e l’altra dell’esistenza? Nelle intense esperienze di queste persone che si sono spostate, anche più volte, verso nuove sedi di vita rispetto al paese natio, le autrici e gli autori di riferimento citati sono, tra molti e molte appartenenti alla cultura slava epicamente narrata da Predrag Matvejević, Garcia Marquez, Zola, Lawrence, Hesse, Agata Christie, Shakespeare, Lorca, Brecht, Calderón de la Barca, Kafka, Cechov, Woolf, Cixous, Gadda, Dante, Leopardi, Sciascia, Pasolini, Calvino. Voci narranti e libri toccano molti territori – Croazia, Serbia, Bosnia, Romania, Polonia, Ungheria, Bielorussia, Brasile, Germania, Italia, Austria, Argentina, Grecia, Giappone, Francia, Somalia, Algeria – e le letterature e le lingue sono un aggancio forte di condivisione tra i popoli, un orizzonte culturale in cui le esperienze letterarie individuali si incrociano e si arricchiscono, intersecandosi e confrontandosi, di nuova linfa. I libri risuonano come “Libri inquieti, libri infiniti, libri in tasca, libri come tesoro in bagaglio, letture sballate, libri come isole di salvezza, libri passa-frontiere, libri come compagni di viaggio, libri come scatole segrete, letture come perle scintillanti, libri magici, libri come bianche pietre”[cit. Melita Richter], e chi legge questo straordinario e coinvolgente volume collettaneo scopre che, almeno tra chi ama la lettura e le letterature, le frontiere come sbarramento non esistono e le formazioni e le educazioni sentimentali sono, nelle più diverse culture, straordinariamente comuni.

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