La parità di genere comincia dal linguaggio. Sonia Montegiove ospite di un’ampia riflessione proposta dal Filo di Eloisa

Prosegue la terza edizione della rassegna primaverile “SPIRAGLI”, che l’associazione femminista “Il filo di Eloisa – Associazione Culturale Eloisa Manciati” organizza a Orvieto. Dopo il partecipato successo della prima iniziativa, che ha riguardato una rivisitazione della rivoluzione femminista maturata dall’esperienza del ’68 e degli anni ’70, il prossimo appuntamento è previsto per giovedì 5 aprile, alle ore 17,00 al Museo Emilio Greco in Piazza Duomo, gentilmente concesso per l’occasione dall’Opera del Duomo di Orvieto. L’iniziativa, dal titolo La parità di genere comincia dal linguaggio, riguarda a vasto raggio un argomento che da sempre rientra nella politica sociale e culturale dell’associazione.

Eclettica e competente ospite dell’incontro sarà Sonia Montegiove, analista programmatrice e esperta di nuove tecnologie, formatrice digitale sia a livello di programmazione e di software che rispetto all’uso corretto dei social network, giornalista aderente alla rete GIULIA (Giornaliste Unite Libere Autonome) e membro del consiglio direttivo dell’Ordine dei giornalisti Umbria; Montegiove è inoltre fondatrice di GirlGeekLife, uno dei più seguiti magazine italiani sul rapporto tra donne e tecnologia, e è responsabile editoriale di Tech Economy, rivista di questioni digitali e tecnologiche per la diffusione, divulgativa ma scientifica e mai banalizzante, della trasformazione digitale in corso. L’incontro sarà coordinato da Laura Ricci, scrittrice e giornalista, direttivo Il filo di Eloisa, e vedrà la partecipazione di una relatrice dell’Albero di Antonia, l’associazione che gestisce il Centro antiviolenza di Orvieto.

La multiforme e appassionata attività di Sonia Montegiove, giovane e effervescente protagonista di rilievo del mondo digitale, permetterà di affrontare i molti aspetti che riguardano, a vari livelli, l’importanza dell’uso del linguaggio al fine di una effettiva parità dei generi, del superamento degli stereotipi e del contrasto alla violenza, verbale e non solo. Si spazierà da “Il sessimo nella lingua italiana” di Alma Sabatini – il volume a cura della Presidenza dei Ministri e della Commissione Nazionale per le Pari Opportunità che, sebbene rimasto pressoché sommerso, affrontava il problema del linguaggio e dava indicazioni valide ancora oggi fin dal 1987 – alle più recenti raccomandazioni dell’Accademia della Crusca nel volume di Cecilia Robustelli “Sindaco e sindaca: il linguaggio di genere” (2016); si parlerà della nascita della rete delle giornaliste di GIULIA (2011) e del “Manifesto di Venezia” (novembre 2017) per una corretta informazione contro la violenza sulle donne, in un’ampia riflessione sul contributo fondamentale del linguaggio nel riconoscimento e nel rispetto del genere femminile e nel contrasto agli stereotipi che favoriscono la violenza sulle donne e il bullismo.

Quando parliamo, infatti, spesso siamo sessisti anche senza saperlo e volerlo. Questo perché la lingua italiana è dissimmetrica per tradizione e i parlanti non sono stati educati alla differenza. L’iniziativa vuole essere un invito a riflettere sul proprio linguaggio quotidiano, per superare gli usi obsoleti e ormai senza più ragione ereditati da una tradizione in cui le donne non erano protagoniste quanto gli uomini a livello sociale e politico; e, per quanto riguarda la formazione e l’informazione, intende sollecitare un impegno comune per eliminare ogni radice culturale fonte di disparità, stereotipi e pregiudizi che, direttamente e indirettamente, producono un’asimmetria di genere nel godimento dei diritti reali.

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