10 novembre 2018 a Orvieto e in tutta Italia 1, 10, 100 piazze per fermare il Ddl Pillon

SABATO 10 NOVEMBRE 
BANCHETTI INFORMATIVI
Torre del Moro ore 10.00-13.00 e 16.00-19.00

LUNEDÌ 12 NOVEMBRE 
FILM “ L’AFFIDO UNA STORIA DI VIOLENZA” DI XAVIER LEGRAND
Nuovo Cinema Corso ore 20.45 Ingresso € 5
Prima della proiezione del film ci sarà una breve presentazione Il disegno di legge proposto dal Senatore Pillon sulla revisione delle norme in materia di separazione, divorzio e affido dei minori ci porta indietro di 50 anni e trasforma le vite degli ex coniugi e dei loro figli/e in un percorso a ostacoli. A parole vorrebbe conciliare i loro problemi, ma di fatto crea maggiori contrasti, imponendo regole che stravolgerebbero la vita proprio di quei figli che vorrebbe tutelare. L’iniziativa legislativa mira, infatti, a ristabilire il controllo pubblico sui rapporti familiari e nelle relazioni attraverso interventi disciplinari, con una compressione inaccettabile dell’autonomia personale dei/delle singoli/e perché la mediazione ha come presupposto la scelta volontaria delle parti e relazioni simmetriche non segnate dalla violenza. Nella proposta Pillon, l’obbligo di mediazione viola apertamente il divieto previsto dall’art. 48 della Convenzione di Istanbul, mette in pericolo le donne che fuggono dal partner violento, oltre a generare uno squilibrio tra chi può permettersi questa spesa e chi non può perché non è previsto il patrocinio per i meno abbienti.

Diciamo NO all’imposizione di tempi paritari e doppia domiciliazione/residenza per i minori che comportano la divisione a metà dei figli/e considerati alla stregua di beni materiali. Il principio della bigenitorialità, così applicato, lede il diritto dei minori alla stabilità, alla continuità, e all’espressione delle loro esigenze e volontà, riportando la genitorialità al concetto della potestà sui figli anziché a quello della responsabilità, già acquisito in sede europea e italiana come principio del rapporto genitori/figli

Diciamo NO al mantenimento diretto perché presuppone l’assenza di differenze economiche, di genere e di disparità per le donne nell’acceso alle risorse, nella presenza e permanenza sul mercato del lavoro, nei livelli salariali e nello sviluppo della carriera. Cancellare l’assegno di mantenimento a favore dei figli dà per scontato che ciascun genitore sia nella condizione di dare al figlio pari tenore di vita. Ciò nella maggioranza dei casi non è vero, come i dati Istat confermano. La disparità di capacità economiche dei genitori comporterà una disparità di trattamento dei figli quando saranno con l’uno o l’altro genitore

Diciamo NO al piano genitoriale perché incrementa le ragioni di scontro tra i genitori e pretende di fissare norme di vita con conseguenti potenziali complicazioni nella gestione ordinaria della vita dei minori. Non si possono stabilire in via preventiva quali saranno le esigenze dei figli, che devono anche essere differenziate in base alla loro età e crescita. Il minore con il Ddl Pillon diventa oggetto e non soggetto di diritto

Diciamo NO all’introduzione del concetto di alienazione parentale proposto dal Ddl che presuppone esservi manipolazione di un genitore in caso di manifesto rifiuto dei figli di vedere l’altro genitore, con la previsione di invertire il domicilio collocando il figlio proprio presso il genitore che rifiuta e conseguente previsione di sanzioni a carico dell’altro, che limitano o sospendono la sua responsabilità genitoriale. Si contrasta così la possibilità per il minore di esprimere il suo rifiuto, avversione o sentimento di disagio verso il genitore che si verifichi essere inadeguato o che lo abbia esposto a situazioni di violenza assistita

Saremo per questo in piazza in tante città del paese il 10 novembre per una mobilitazione generale che coinvolga donne e uomini della società civile, del mondo dell’associazionismo e del terzo settore, ordini professionali e sindacati, tutti i cittadini che ritengono urgente in questa complessa fase politica ripristinare la piena agibilità democratica e contrastare la crescente negazione dei diritti e delle libertà a partire dalla libertà delle donne.

Promosso da: *D.i.Re Donne in rete contro la violenza *Udi Unione donne in talia *Pangea *Telefono Rosa *Maschile Plurale *CAM Centro di ascolto uomini maltrattanti *CGIL Confederazione generale italiana del lavoro *UIL Unione italiana del lavoro *Rebel Network *NUDM Non una di meno *CISMAI Coordinamento italiano servizi maltrattamento all’infanzia *ARCI *Arcidonna nazionale *Rete Relive *Educare alle Differenze *BeFree *Federico nel Cuore *Movimento per l’Infanzia *Le Nove *Terre des hommes *Associazione Manden *CNCA Coordinamento nazionale comunità d’accoglienza e molte altre associazioni.

LUNEDÌ 12 NOVEMBRE 

FILM “ L’AFFIDO UNA STORIA DI VIOLENZA” DI XAVIER LEGRAND Nuovo Cinema Corso ore 20.45 Ingresso € 5
Prima della proiezione del film ci sarà una breve presentazione

Il divorzio dal marito Antoine, riserva un altro doloroso capitolo per Myriam che cerca di ottenere l’affido esclusivo di Julien, il figlio undicenne. Il giudice assegnato al caso, però, decide per l’affido congiunto dando vita ad un tormentato iter familiare: Julien finisce per diventare ostaggio di un uomo che non percepisce più come padre e che, a sua volta, tenta, con ogni mezzo, di riavvicinarsi alla ex-moglie.
La storia è quella vissuta da un numero enorme (ma sempre sottostimato) di donne alle prese con mariti violenti e possessivi. Xavier Legrand sceglie questo tema per la sua opera prima e si accaparra l’acclamazione della critica internazionale con il Leone d’Argento per la Miglior Regia e con il Leone del Futuro, premio Luigi De Laurentiis per un’opera prima, alla 74ma Mostra del Cinema di Venezia del 2017.
Una paura serpeggiante avvelena le vite di Myriam, dei suoi figli e dei suoi familiari: può accadere qualsiasi cosa e all’improvviso. Non serve a nulla cambiare casa, numero di telefono, e a quanto pare, non vale nemmeno cercare conforto fra le maglie della legge. L’animale ferito è incontrollabile e sempre in agguato: aspetta solo il momento più propizio per rimpossessarsi di ciò che ritiene gli sia stato ingiustamente tolto. La grande capacità recitativa di tutto il cast conferisce al film la giusta dimensione tragica.
Legrand filma il suo Julien con empatia, emergendo la sua avventura umana e la fine della fanciullezza in un’escalation di sopravvivenza che apre per lui una via crucis legale. L’autore francese aderisce allo sguardo azzurro del suo piccolo grande protagonista che matura prematuramente nella sofferenza; racconta il dolore di vicende troppo spesso sottaciute o nascoste e lo fa in maniera semplice ma attenta, con un linguaggio asciutto e mai banale. Evitando di deragliare verso il sentimentalismo o il pietismo nei confronti dei personaggi.
È un film intimista che dà battaglia ai cattivi padri, quelli che invece di misurarsi con la propria solitudine e le proprie paure, perseguitano, colpiscono, minacciano e ammazzano. Amore e possesso, corpo e stereotipi, vecchie paure e nuovi limiti oltre ai quali c’è soltanto odio, rabbia, dissipazione, annientamento di sé e dell’altro.

HANNO IDEATO ORGANIZZATO E FORTEMENTE VOLUTO LA PARTECIPAZIONE DI ORVIETO ALL’EVENTO NAZIONALE 10, 100, 1000 PIAZZE PER FERMARE IL DDL PILLON

L’ALBERO DI ANTONIA, IL FILO D’ELOISA, CGIL-ORVIETO, CITTADINE DI ORVIETO

HANNO ADERITO LETTORI PORTATILI, LIBERO COMITATO CONTRO IL DDL PILLON

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