“Dove tu sei, quella, è casa”: raccolta di poesie ispirata da un laboratorio su Emily Dickinson

Pubblichiamo l’esito di un laboratorio dell’associazione Il filo di Eloisa, tenuto da Ornella Cioni presso la Scuola secondaria di primo grado “Ippolito Scalza” di Orvieto.

Raccolta di poesie composte dagli alunni e dalle alunne della classe 2^D SS1^G “Ippolito Scalza” nell’anno sc. 2017-2018

Docente prof.ssa Giulia Barattolo – Docente esterna prof.ssa Ornella Cioni

 

PREFAZIONE

Chi meno chi più in queste poesie si esprimono tutti e raccontano di esperienze vissute ed emozioni provate.
Poesie tristi, altre passionali, altre ancora di rabbia, ma la maggior parte della classe si esprime allegramente. A volte si percepisce anche come può sentirsi la casa se viene abbandonata, allora è infelice.
Per tutti quanti la casa è come un rifugio da malinconia e sbalzi d’umore.

Per noi la casa è come quando stavamo dentro la pancia materna, ancora non venuti al mondo.

Flavio Piombarolo 
Issam Ennou

A LEZIONE CON EMILY!

Il giorno 5 febbraio 2018, è venuta a trovarci una ex insegnante, Ornella Cioni, presidente dell’associazione Il Filo di Eloisa.
Questa associazione si occupa di far conoscere scrittrici, la cui opera un tempo e a volte anche oggi, veniva ignorata. In particolare abbiamo trattato della poetessa Emily E. Dickinson, della quale qualche giorno prima la professoressa Barattolo ci aveva fatto leggere la sua storia. La prof.ssa Cioni ci ha spiegato che Emily scrisse 1775 liriche, di cui soltanto 7 furono da lei pubblicate, per giunta con scarso successo. La Dickinson non ebbe una vita molto facile per il fatto che non andava d’accordo con i genitori, anche per il suo carattere introverso e timido.
Di lei abbiamo solo una foto, ma se ne vedono molte altre rimontate sulla base dell’originale. Abbiamo letto anche delle sue poesie, in particolare ci siamo soffermati su quella in cui la Dickinson fa parlare la sua casa.
Poi abbiamo dovuto a nostra volta scrivere una poesia, come se noi fossimo la casa, come Emily, e lì ci siamo sbizzarriti.
A nostro parere l’attività è stata molto istruttiva e interessante.

Asia Retini
Nicolò Albani

Le scricchiolo addosso. La ascolto.
La accolgo. La tengo. È sempre con me.
La vesto, sono un vestito di stoffa e legno
e chiodi e cose, cose, cose. Le cose necessarie, poche.
Vestiti semplici. Un gatto e un dizionario.
Carta e inchiostro. Silenzio e solitudine.
Il cane Carlo. Pane e fiori. La vita piccola
di tutti i giorni, ogni giorno diverso,
ogni giorno uguale.
Non vuole lasciarmi. Non so se mi ama,
ma certo non vuole lasciarmi.
Rifugio e prigione. Ecco quello che sono.

Emily Dickinson

La mia casa
piccola, confortevole, la mia camera è un nido, piacevole rifugio.
Ci sono i rumori e tante cose, soprattutto i miei vestiti.

Beatrice Purgatorio

Silenziosa, rumorosa, triste, allegra, confusa… un insieme di molti aggettivi, non ne basterebbe uno per descriverla.
Spesso vive in un mondo tutto suo popolato da ricordi, molta musica, felicità e sport.
Ha anche i suoi giorni NO in cui piange, urla e con tutta la sua rabbia potrebbe distruggermi.
Beh… questo periodo è popolato solo da giorni NO.
È confusa.
Molto confusa.
Vorrebbe che tutto si fermasse anche solo per un minuto, se è possibile per un giorno o mesi oppure anni… così per capire, per chiarirsi le idee, però lo sa che è impossibile fermare il tempo quindi prova a mettersi in gioco… come quando sta in campo.
Il suo unico sfogo.
Vuole la felicità di inizio partita, la grinta di esultare con la sua squadra dopo aver fatto punto… e anche un pizzico di tensione dell’ultimo punto.
Non sopporto vederla triste, vorrei vederla come prima: solare, spiritosa, semplice… e so che ce la farà.
Questa è la mia padrona.

Denise Pelucco

La casa

Se potessi muovermi me ne andrei per una ragione,
è colpa di suo padre che se ne andò dalla regione
se ne andò cinque anni fa
per colpa di un litigio tra mamma e papà
suo figlio mi maltratta colpendomi,
ma poi mi abbraccia, curandomi.
Ho tutto quello che gli serve:
giochi,cibo,riparo,
questo gli offro in cambio di un regalo:
affetto, amore, sincerità,
e tengo i suoi segreti con nobiltà.
Ma non so cosa lui farà,
quando se ne andrà nell’aldilà.

Edan Nuccioni

La casa

Sono piccola e carina.
Il profumo addosso me lo sento,
mi piace, i mobili che scricchiolano, li ascolto,
le voci dei bambini mi divertono,
il focolare mi riscalda
ed il calore chiama tutti per stare insieme.
Passo ogni giorno a fare le stesse cose
ed aspetto la sera e il suo silenzio.
Tutti si addormentano
e dormo anche io per poi aspettare il sole che mi risveglia.
Questo sono e mi piace.

Edoardo De Blasio

Al mio inquilino

Sono forte, grande, dura come una roccia. Scaldo, proteggo e riparo dalle intemperie. Sono alta e panoramica, silenziosa e solare. Ho tante stanze, grandi e caotiche, ma molto personali.
Vedo il mio piccoletto spostarsi, studiare, giocare, tra palloni, pistole e canestri. Vedo libri sparsi, con tante penne. Gatti che miagolano e passeggiano tra fiori finti e veri. Profumi che provengono da altre stanze che lo invitano a sedersi e a gustare. Non so se gli piaccio, ma sicuramente mi vive … o da solo, o con gli amici. Non ha paura, si sente tranquillo, perché lo rassicuro e mi conosce. Sono la sua nicchia, la sua culla, dove su tutto si ragiona e si trova una soluzione. A tavola e a letto. Spero di rimanere con lui a lungo e di lasciare un grande ricordo di me!

Flavio Piombarolo

Se la mia casa parlasse… 

“Mi trovo veramente bene con la famiglia che mi abita, soprattutto con una persona.
Si tratta della nonna di Gabriele. Si chiama Mariolina, tutti i giorni viene da me, mi pulisce, mi lava, mi riordina con cura e pochi giorni fa ha messo sul mio pavimento un tappeto comodissimo e soprattutto caldo.
Non mi posso lamentare nemmeno di Gabriele, quando arrivano i suoi amici da me lui mi fa sempre i complimenti e mi dice che sono bellissima ed accogliente, è orgoglioso di me.
Gli altri della famiglia sono un po’ disordinati e a volte mi trascurano, ma sono simpatici.
Tutto sommato però non cambierei famiglia per nessun motivo, ma soprattutto … spero che loro non cambino me!”

Gabriele Ramunno

La tengo al caldo e la proteggo
lei e la sua famiglia accolgo
le do amore e felicità
e lei una vita mi dà
tra cose, fiori e animali
la proteggo da tutti i mali
è una ragazza stravagante e un po’ precisina
mi tiene in ordine dal soffitto alla cantina
è simpatica e piena di fantasia
e la noia mi fa volare via

Giulia Cesari

Ospitai molte famiglie tra cui la sua.
Ospitai molte persone tra cui lui.
Lo guardavo sempre.
Mi parlava, io stavo lì ad ascoltarlo.
Anche se a volte mi faceva male lo capivo.
Io sono stata lì per diciannove anni, stesso noioso posto.
Voleva sempre stare più precisamente con me.
Ero il suo rifugio dalla guerra dei sentimenti,
altre volte ero io il sentimento di odio per lui.
“Il drago può ritorcersi contro lo stesso guerriero che lo cavalca, a proprio piacimento”.
Mi è piaciuto passare quegli anni con lui.
L’ho ricordato, lo ricordo, e lo ricorderò per sempre.

Issam Ennou

La casa

Io, casa di campagna nata nel 1900, costruita da persone del posto, con materiali raccolti nei campi vicini, trasportati a destinazione con i buoi.
Per rendermi così bella i lavori sono durati circa un anno.
Durante i periodi di maggior lavoro ho vissuto sempre con molta gente che usciva ed entrava tutti i giorni, rendendomi felice.
La mia gioia più grande era che tutti volevano rendermi più belle delle altre, disposta su due piani con una grande soffitta, e tanti comignoli sul tetto che stavano a significare che ero ricca di camini.
Per tanti anni sono stata abitata e curata da diverse famiglie di contadini, ospitando tanti amici e parenti.
Per tanti anni ho vissuto momenti molto belli, ed alcuni anche brutti, ma il peggiore in assoluto è stato quando sono rimasta disabitata, vivendo sempre con la speranza di ospitare nuove persone.

Jacopo Bellini

Il mio padrone Pietro è un ragazzo sportivo e sempre attivo.
Quando torna dal campetto, perché è un bravo calciatore,
lo accolgo tra le mie mura e lo tengo al calduccio
nel mio salotto, vicino al caminetto.
Lo guardo quando gioca con gli amici
o quando fa i compiti.
Secondo me è un ragazzo simpatico,
anche se un po’ svogliato
e disordinato!
Fogli, penne, quaderni , che confusione!
Non so se mi vuole bene come io voglio bene a lui.
Sicuramente è affezionato a me.
Io per lui sono un rifugio ben riparato.
Ecco quello che sono.

Pietro Fini

Io accolgo le gioie e le tristezze
le liti e gli amori.
Tutti i giorni ascolto le liti tra sorelle,
ma anche i desideri più intimi, più segreti,
si confidano con me.
Quando dormono si affidano al mio appoggio,
al mio sostegno.
La mattina sbattono le porte per la fretta,
l’ agitazione di arrivare tardi.
Io sono come uno scrigno
che accolgo la vita delle persone
che me la concedono

Asia Retini

Lei la mattina mi apre per uscire mi sbatte forte con prepotenza.
Torna. Mi suona. Entra. Lascia le sue cose sulla poltrona. Mangia.
Si rilassa sul mio divano. Scrive. Studia. Ascolta la musica con le sue cuffiette.
Canta. Ed io l’ascolto quasi affascinata dalla sua voce stonata. Si addormenta. Trema.
Ed io la scaldo con i miei termosifoni.

Martina Pacioni

La casa

Mattoni e cemento di questo sono fatta
proteggere è il mio lavoro
ascoltare è il mio lavoro
dispersa nel verde infinito
sembro sola
ma non lo sono
dentro di me c’è vita
uomini e donne
ma anche cani e gatti
a volte se ne vanno
a volte mi picchiano
a volte mi puliscono
a volte mi addobbano
dicono di volermi bene
poi dicono che sono vecchia
e mi vogliono cambiare
come le altre famiglie
che mi hanno lasciato
come dispersa in mare
ma da una storia
che finisce
un’altra può cominciare

Michela Cappelletti

I passi, le urla, il rumore dei cani,
le pallonate sul muro, che mi fanno male allo stomaco,
ormai sono abituata.
Il momento più bello è quando mi dà lo straccio
mi fa solletico alla pancia.
Non so se mi vuole bene,
direi di sì, non mi lascia,
per lui sono come un’ amica immaginaria.
Io sono questa, non sono altro che una casa.

Nicolò Albani

A volte penso di essere sola, abbandonata, trascurata, ma so che dentro di me c’è una famiglia che mi vuole bene.
Sopratutto un ragazzo di nome Riccardo.
Lui per me è come un guardiano, mi protegge da invasori, mi riordina prima di andare a dormire, anche per solo dodici ore, e mi scalda accendendo un fuoco dentro di me.
Non mi lascia mai sola e se proprio deve torna presto per stare con me.

Riccardo Tonelli

Sono piccola, la proteggo
ma non mi vuole.
Mi riempie di cose belle
ha pure un gatto
spesso solo.
Non c’è mai
e sono triste
ma le voglio bene,
e si sa.
Ho paura che mi cambi
venga un’altra famiglia
che non mi voglia bene.

Sara Leonardi

Lei. Lei che fa di me un rifugio.
Lei che a volte mi prepara come fossi una regina,
mi abbellisce,
mi riempie di cose.
Lei che gioca con me,
lei che si diverte con me.
Lei che fa delle mie pareti una rete da pallavolo.
Lei che con la sua musica ad alto volume fa vibrare le mie mura come stessimo in discoteca.
Lei che continua a vivermi ogni giorno che passa.
Lei. La mia sostenitrice.
Io. La sua migliore amica

Sofia Frellicca

Mi sento come una tela
piena di colori e di vita.
La sento sulle scale scender
su e giù.
Forse non sarò la migliore
oppure quella più ordinata
ma so che lei resterà qui
insieme a me, nei corridoi
e nelle stanze a farmi compagnia.
Raggomitolata vicino al fuoco
d’inverno a leggere e scrivere,
è semplice e complessa
leggera ma pesante,
mia, solo e solamente mia.

Valeria Galli

I rumori sopra la mia testa.
Li odio.
Non li sopporto, cerco di non farteli
sentire.
Sono come te.
Ti vesto,
con dei quadri, disegni fatti sul corpo.
Sei semplice.
Libri e penne
qualche rumore e la tua compagnia
tutto ciò per una semplicità unica.
La mia vita la passo ogni giorno con te e sono sempre
uguale.
Non so se mi ami, se mi lasci.
Dimora e compagna di vita.
Ecco quello
che sono.

Vasile Popa

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