Il filo di Eloisa – Ass. Culturale Eloisa Manciati
in collaborazione con
Nuova Biblioteca Pubblica “Luigi Fumi”
Liceo Scientifico “Ettore Majorana”
mercoledì 15 maggio 2013 ore 16,00
c/o Nuova Biblioteca Pubblica Luigi Fumi
Orvieto – Piazza Febei
Paola Febbraro e le altre
interviene Anna Maria Farabbi
Si svolgerà in collaborazione con la Nuova Biblioteca Pubblica “Luigi Fumi” di Orvieto l’incontro sulle poete contemporanee Paola Febbraro e Amelia Rosselli, previsto all’interno della programmazione della Biblioteca per mercoledì 15 maggio 2013 alle ore 16,00. L’iniziativa fa parte del ciclo di incontri che all’interno del progetto “Le imperdonabili, o dell’eccentrica e talentuosa virtù” l’Associazione culturale Il filo di Eloisa sta conducendo con alcune allieve del Liceo Scientifico “E. Majorana” di Orvieto. La proposta – coordinata per il Liceo Scientifico dalla Prof.ssa Alberta Cinti in collaborazione con le colleghe Valeria Asta, Roberta Grispoldi, Silvia Bannò, Manuela Battistini, Tiziana Petrocelli – è diretta con un modulo aperto di laboratorio elettivo alle classi IV e V. Alcuni incontri sono stati svolti all’interno della scuola, mentre si è pensato di rivolgere a un pubblico più vasto l’incontro dedicato a Paola Febbraro e Amelia Rosselli in considerazione del fatto che sarà svolto da un’altra eminente poeta contemporanea, Anna Maria Farabbi, e che al suo interno sarà presentata l’interessante pubblicazione postuma su Paola Febbraro, “Stellezze”, che la stessa Farabbi ha curato, tra il molto materiale inedito della Febbraro, per la casa editrice LietoColle.
All’interno del progetto che il Filo di Eloisa ha voluto dedicare quest’anno a grandi voci poetiche della letteratura femminile sulla traccia della pura e avvincente categoria dell’imperdonabile, dopo gli incontri seminariali già svolti da Ornella Cioni, Elvira Federici, Simona Mingardi e Laura Ricci su Emily Dickinson, Cristina Campo e Antonia Pozzi, questa immersione poetica nel tessuto esistenziale e creativo della Febbraro, non a caso contrassegnata dal titolo “Paola Febbraro e le altre”, traccia quel ponte di atemporalità che sempre unisce l’assolutezza dei linguaggi poetici.
Dando corpo e sostanza alla purissima voce poetica di Paola Febbraro, Anna Maria Farabbi ricucirà il filo con le grandi “imperdonabili” che l’hanno preceduta stabilendo un nesso con altre figure contemporanee con cui la stessa Paola Febbraro fu in contatto, in particolare l’inquieta e interessante voce di Amelia Rosselli.
“Questo mio impegno tra le carte di Paola Febbraro – scrive nella prefazione a “Stellezze” Anna Maria Farabbi – oltre a ripercorrere il lungo filo intenso della nostra amicizia e del nostro baratto da poesia a poesia, mi ha investito del drammatico peso della sua opera: anni, mesi, minuti del giorno e della notte respirati nella passione e nel precipizio, fondando una salda, indiscutibile qualità che esige rispetto, diffusione e visibilità. […] L’essenza di Paola Febbraro è composta, secondo me, da due semi potenti: la sua interità di creatura immersa totalmente nella poesia, fuori da qualunque mercato, commercio, compromesso letterario e il suo orecchio assoluto, insonne, inquieto, tragico e tenerissimo e, allo stesso tempo, sensibile e irritabile fino allo spasimo e alla contrazione”.
Il fil rouge delle “imperdonabili”, così calzante a questo ritratto interiore che, di Paola Febbraro, Anna Maria Farabbi tratteggia, è ispirato dal titolo di un libro di Cristina Campo, “Gli imperdonabili”, diventato a sua volta il titolo di una serie di saggi che la filosofa Laura Boella ha dedicato a alcune pensatrici così definendole e, al tempo stesso, facendo dell’imperdonabile una modalità esistenziale e di pensiero che caratterizza un certo tipo di eccezionalità e che diventa cifra, in particolare, dell’esistenza di molte scrittrici e pensatrici.
Come spiega Boella, “perfezione”, o almeno l’aspirazione ad essa, è la parola chiave dell’imperdonabile, animata da una forte tensione a virtù legate alla verità, alla bellezza, all’aristocrazia, all’assolutezza: silenzio, attesa, capacità di durare, grazia, leggerezza, sensi fini, ironia, chiarezza, sottigliezza, impassibilità. Virtù che raramente trovano riconoscimento nel mondo e tanto meno tra i contemporanei. Per questo l’imperdonabile viene spesso a trovarsi avanti o indietro rispetto al proprio tempo, in ogni caso in posizione eccentrica, senza legami con saperi costituiti o ideologie.