Il Filo di Eloisa rilancia “Spiragli”. Si comincia con la presentazione dell’antologia italo-cipriota “Pane e Poesia”

Pane e poesiaL’associazione di volontariato “Il filo di Eloisa”, in occasione del decennale della scomparsa di Eloisa Manciati rilancia, con un piccolo ma significativo calendario, il progetto “Spiragli”, proposte di lettura e di incontri con le autrici che, negli anni Novanta, la stessa Manciati condusse con determinazione e competenza, presentando a Orvieto, nel suo ruolo di addetta all’Ufficio Cultura del Comune, molte e significative rappresentanti del pensiero femminile nazionale. Saranno tre gli incontri proposti, non solo nel segno del pensiero femminile, ma anche in quello della multiculturalità, altro aspetto che, già tanto caro a Eloisa, è diventato di fondamentale importanza nel mondo contemporaneo. Proposto e organizzato dal Filo di Eloisa, “Spiragli” si svolgerà in collaborazione con il locale Valvola in Piazza del Popolo, l’associazione Lettori Portatili e le edizioni La Vita Felice. Molte le persone che hanno aderito, con il loro apporto volontario, all’iniziativa e che l’associazione ringrazia.

Il primo incontro è previsto presso Valvola per sabato 5 marzo 2016 alle ore 17,30.

Con l’accattivante titolo di Pane e Poesia Ψωμι και ποιηση – Incontri tra poetesse cipriote e italiane”, verrà presentata questa antologia poetica bilingue (italiano e greco) curata dall’Associazione Ciprioti in Italia NIMA e pubblicata dalle Edizioni La Vita Felice.

All’incontro, che sarà coordinato da Laura Ricci, partecipano Alexandra Zambà, Presidente dell’Associazione Ciprioti in Italia NIMA, Cinzia La Manna, responsabile del Centro Boemondo, Rita Pacilio, la Compagnia di teatro integrato Amleto in Viaggio. Collaborano alle letture che verranno svolte alcune utenti del Centro Boemondo, Grazia Fioco, Loretta Fuccello, Alexandra Zambà. Gli interventi musicali sono a cura di Rita Graziani e Rita Pacilio.

Il volume che verrà presentato sarà lo spunto per discutere non solo di poesia, ma di temi attuali e interessanti quali quelli della questione cipriota, della traduzione, del contributo terapeutico che la poesia e il teatro possono in determinati casi agire. Il libro raccoglie i versi di sette poetesse italiane e sette poetesse cipriote nel segno rituale e amicale del pane, che a Cipro declina in forme augurali i grandi eventi della vita. In una silloge che ha valore di scambio e di dono e che offre la possibilità di conoscere e apprezzare, accanto a voci italiane, voci poetiche femminili provenienti dall’estremo lembo orientale d’Europa, Cipro, luogo ponte che reca su di sé i segni della tormentata storia di questa porzione del pianeta Terra. Molte le consonanze di spirito e le vibrazioni che uniscono le poetesse del nostro Paese alle poetesse cipriote: echi del passato comune, riflessi ancestrali che trascorrono da madre in figlia, da fibre consapevoli della vita e della morte, che forgiano sensibilità e plasmano visioni del mondo. Per le donne la poesia è opera spirituale e corporale allo stesso tempo. Con il pane e con la poesia sperimentano ed elaborano i temi del lavorare, del divino, del soggetto e dell’altro. Costituiscono il proprio linguaggio come un abitare, come un luogo dello scambio, della condivisione, del fare femminile.

A questo incontro seguiranno la presentazione del volume bilingue (italiano-inglese) “La tesa fune rossa dell’amore. Madri e figlie nella poesia femminile contemporanea di lingua inglese” prevista per sabato 12 marzo; e la presentazione del volume bilingue (italiano-greco) “Planare lo sguardo” di Alexandra Zambà domenica 3 aprile.

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